Nell’articolo precedente ti ho parlato della cervicobrachialgia causata dai muscoli scaleni. Dolore, formicolio e gonfiore infatti non sono sempre colpa dell’ernia ma sono causati da retrazioni muscolari. Oggi voglio parlarti in particolare del muscolo piccolo pettorale.
Il muscolo piccolo pettorale è come un ventaglio teso fra la spalla e la terza, quarta e quinta costa. Non è da confondere con il grande pettorale, quello che si allena in palestra, perché il piccolo pettorale è più profondo. Quando si contrae porta in alto la gabbia toracica quindi aiuta a potenziare l’inspirazione.
Purtroppo a causa delle posture che assumiamo quotidianamente questo muscolo tende a diventare fibroso. Passiamo infatti troppe ore in posizioni di chiusura delle spalle ripiegati su telefonini e computer.
Le spalle poco “aperte” e leggermente cadenti in avanti sono un segno di retrazione del piccolo pettorale. Se questa situazione non viene corretta il muscolo nel tempo diventa fibroso e contratto.
Qual’è il collegamento con il dolore, il formicolio e il gonfiore alla mano e al braccio?
Devi sapere che proprio sotto il piccolo pettorale passa il pacchetto vasculo-nervoso che dal collo va al braccio. Arteria, vena e nervo del braccio passano sotto questo muscolo che se troppo contratto può comprimere queste strutture.
Le conseguenze sono evidenti: comprimendo l’arteria ci sarà una peggiore circolazione, comprimendo il nervo compaiono dolore e formicolio, comprimendo la vena ci sarà un peggiore drenaggio con conseguente gonfiore.
Cosa fare?
Sarà importante consultare un osteopata o un fisioterapista che possono effettuare un allungamento del piccolo pettorale per renderlo di nuovo morbido ed elastico liberando il passaggio di arteria, vena e nervo. In questo modo la sintomatologia può sparire senza l’uso di farmaci.
Dovrai anche imparare esercizi di stretching per mantenere il risultato ed avere posizioni di maggiore apertura durante la vita quotidiana.
Dott. Carlo Conte Osteopatia Napoli