La meditazione è una pratica vecchia di migliaia di anni, e come spesso accade per tecniche e filosofie antiche, esse diventano un ponte fra l’antico e il moderno.
La scienza infatti negli ultimi tempi è andata sempre di più alla ricerca degli effetti che la meditazione può avere sul cervello. Lontana dall’essere solo una filosofia, la meditazione sembrerebbe avere un impatto molto importante su alcune aree cerebrali.
Praticarla costantemente porterebbe ad aumentare l’estensione di quelle aree del cervello legate all’autoconsapevolezza e al rilassamento. Vengono a loro volte disattivate le aree legate allo stress. La meditazione diventa quindi un’ottima freccia al proprio arco per rimediare allo stress cronico a cui siamo sottoposti tutti i giorni con lo stile di vita moderno.
L’eccessiva vita frenetica di tutti i giorni, lavoro, traffico, metropolitana, smartphone portano ad una costante attivazione dei sistemi di stress. In particolar modo del sistema nervoso simpatico con produzione di cortisolo. Questo a lungo andare può danneggiare il corpo causando problematiche come l’ipertensione arteriosa.
Stimolare il sistema opposto, quello del nervo vago, attraverso la meditazione, è molto importante per contrastare l’andazzo che ha preso l’uomo moderno. Per avere i primi effetti possono bastare pochi minuti al giorno, non ci sono scuse.
Imparare a meditare in fondo è qualcosa di molto semplice. E’ possibile ovviamente rivolgersi ad un maestro o ritrovarla all’interno di un corso di discipline come lo yoga, il tai chi, il chi gong. Molto in voga sono i corsi di mindfullness che nonostante il nome moderno, affonda le proprie radici nello stesso terreno millenario.
Se vuoi iniziare a praticarla molto semplicemente nel tuo salotto di casa, puoi leggere il prossimo articolo in cui ti racconterò in pochi passi come iniziare a meditare.
Dott.Carlo Conte