Che cos’è la stipsi?
La stipsi viene comunemente definita come una difficoltosa o infrequente evacuazione con sensazione di incompleto svuotamento intestinale. La stipsi è una problematica sempre più diffusa, soprattutto a causa di una alimentazione povera di fibre e dei ritmi di vita moderni.
La regolarità intestinale è molto importante e non a caso i medici di una volta le davano tanta importanza. Purtroppo molto spesso si è costretti a ricorrere a farmaci lassativi, molto irritanti per l’intestino e talvolta pericolosi. Questi infatti possono causare infiammazione intestinale, in alcuni casi diarrea e disidratazione. Possono anche dare una certa dipendenza.
Come prendersi cura della stipsi?
È fondamentale imparare a prendersi cura della stipsi in maniera naturale, ristabilendo il corretto funzionamento dell’intestino.
Per capire come sbloccare la stipsi, bisogna avere ben presente da cosa dipende la motilità intestinale. Essa infatti è regolata da vari fattori meccanici, biochimici, nervosi. Fra i fattori meccanici troviamo ad esempio il movimento che il diaframma compie su e giù durante la respirazione.
Il diaframma è un muscolo a forma di cupola, che quando si muove crea una sorta di massaggio sull’intestino, stimolando l’evacuazione. Per migliorare la stipsi è quindi importante fare esercizi di respirazione profonda ogni giorno. E’ fondamentale anche camminare a passo svelto e fare esercizio fisico, perchè il movimento migliora la peristalsi.
Fra i fattori biochimici, abbiamo sicuramente l’effetto della bile del fegato, che stimola la motilità intestinale. È quindi importante mangiare alimenti che rendano la bile più fluida e che stimolino la colecisti.
Gli alimenti che aiutano nela cura della stipsi
Questo effetto possono averlo gli alimenti dal sapore acido come il limone, ottimo a prima mattina spremuto nell’acqua calda. Starai pensando che il limone è un astringente… in realtà non è così. E’ passata negli anni quest’idea, perché il limone è un disinfettante intestinale. Le nonne quindi, saggiamente, davano il limone per fermare la diarrea. Il limone in questo caso aveva un effetto antimicrobico, fermando quindi la diarrea, ma non è astringente.
Utili anche le verdure dal sapore amaro come la cicoria, la rucola, il radicchio, i carciofi. Non è da disdegnare ogni tanto una frittura casalinga con olio extravergine di oliva. Questo va utilizzato abbondantemente a crudo, perché lubrifica il lume intestinale.
Le fibre ovviamente giocano un ruolo importantissimo. Si trovano principalmente nei cereali integrali, nei legumi e nelle verdure. Le fibre nutrono la flora batterica intestinale, aumentano la massa fecale. Alcune poi sono particolarmente emollienti, come quelle dei semi di lino, che sciolte in acqua vanno a creare delle mucillagini lenitive per la mucosa intestinale.
Fra gli integratori utili abbiamo il citrato di magnesio, buono sia per stimolare il fegato che per aumentare la quota liquida all’interno dell’intestino, rendendo le feci più morbide.
Ottimi gli integratori a base di bifidobatteri, i probiotici migliori in caso di stipsi perché rielaborano la bile nell’intestino.
La manipolazione dell’osteopata
Anche la manipolazione viscerale da parte dell’osteopata può aiutarti a migliorare la regolarità intestinale. L’osteopata infatti tramite le sue manipolazioni viscerali, può andare a mobilizzare tutti i tratti dell’intestino che risultano tesi e in spasmo, rendendoli più morbidi e rilassati. L’Osteopatia inoltre stimola le funzioni del nervo vago, il principale procinetico della motilità gastrointestinale.
Quindi ricapitolando per avere una corretta regolarità intestinale bisogna:
- Fare esercizi di respirazione profonda, camminate a passo svelto ed esercizio fisico.
- Avere un’alimentazione più ricca di fibre con cereali integrali, legumi e verdure, special modo quelle che possono stimolare la funzione della bile.
- Assumere integratori come il citrato di magnesio e i probiotici come i bifidobatteri.
- La manipolazione viscerale dell’osteopata può aiutarti a stimolare il nervo vago e ad ammorbidire le zone tese dell’addome.